martedì 4 settembre 2012

Cane condannato a morte perché assomiglia a un pitbull: la storia di Lennox

Lennox, il meticcio che deve morire per la sua somiglianza a una razza considerata pericolosa, ha le ore contate. Mobilitazione sul web e nelle piazze di tutto il mondo.
Potrebbero essere le ultime ore di vita di Lennox, il cane condannato a morte perché troppo somigliante a un pitbull.

La storia di questo meticcio di 7 anni è surreale, sembra uscita dalla penna di uno scrittore che ha voluto raccontare quant'è implacabile la macchina della giustizia, una volta messa in moto.
E quant'è difficile fermarla o deviarne il corso, nonostante l’appoggio di milioni di persone in tutto il mondo, nonostante la mobilitazione delle associazioni animaliste e l’intervento di alcune figure istituzionali per cercare di salvare la vita di questo incolpevole cagnone che da due anni vive in una gabbia in attesa che la sua sorte venga decisa.

E' il maggio del 2010 quando Lennox viene strappato alla sua famiglia perché, in base al Dangerous Dog Act del 1991, appartiene a una razza pericolosa (o quantomeno ci somiglia molto) e deve quindi essere soppresso.
La sua colpa, per il Belfast City Council, è quella di avere un aspetto fisico aggressivo e tanto basta, se sei solo un cane, per perdere il diritto di vivere.

Non importa se Lennox non ha mai morso nessuno, se è buono come il pane, se ha una famiglia che lo ama e si prende cura di lui, se è castrato, vaccinato, microchippato.
Non importa se non è un pitbull ma un incrocio tra un bulldog americano, uno staffordshire bull terrier e un labrador, come hanno dimostrato le analisi del dna presentate alla magistratura dalla sua “mamma” Caroline Barnes per cercare di salvarlo.
Lennox deve morire.

La corte d’appello non si è lasciata commuovere nemmeno dal fatto che fosse il compagno di giochi di Brooke, una bambina disabile con gravi problemi respiratori che aveva trovato nel cane un punto di riferimento in grado di darle serenità ed equilibrio.
Contro ogni logica e contro ogni evidenza la pena di morte è stata confermata e dovrebbe essere attuata oggi a Belfast con un’iniezione letale.
  Nel weekend si sono tenute manifestazioni di protesta in tutto il mondo e in primo luogo nella capitale dell’Irlanda del Nord, davanti al City Hall.
Le associazioni animaliste continuano ad invitare i cittadini a inviare mail alle ambasciate britanniche dei rispettivi paesi – per l’Italia l’indirizzo è  inforome@fco.Gov.Uk – per chiedere che Lennox venga risparmiato.
  L'Enpa (Ente nazionale protezione animali), dopo aver sollecitato l'intervento dell'ambasciatore del Regno Unito in Italia e del primo ministro dell'Irlanda del Nord, ha chiesto la grazia alla regina Elisabetta, confermando la sua disponibilità ad accogliere il cane in Italia.
"Anche se ha le ore contate, noi continuiamo a sperare in una maggiore umanità e ragionevolezza", fanno sapere.
  Questo pomeriggio è prevista una grande manifestazione a New York davanti al consolato britannico, mentre in rete non si ferma la mobilitazione che ha come punto di riferimento il sito Savelennox  e la sua pagina facebook, che ha ormai quasi raggiunto i 90mila fan.
Anche oggi continuiamo a lottare e a sperare di poter salvare la vita di un cane innocente che ha già sofferto due anni di ingiusta reclusione.

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