domenica 12 agosto 2012

Ecco cosa pensa il nostro cane di noi


Ricercatori della Emory University hanno analizzato il cervello dei cani con risonanza magnetica

MILANO – Quante volte, guardando gli occhi dolci del nostro cucciolo, abbiamo tentato di indovinare i suoi pensieri? Ora alcuni ricercatori americani promettono di poter scoprire, se non proprio cosa pensa di noi il 4 zampe di casa, almeno cosa accade nel suo cervello quando lo stimoliamo con le semplici azioni di tutti i giorni come dargli da mangiare o invitarlo a giocare. Un primo passo in un settore di studi – quello della psicologia e neurologia animale – in cui ancora poco si è indagato sulle reazioni agli stimoli e sulla comunicazione tra uomo e animale, vista, per una volta, dalla parte di quest’ultimo.
RISONANZA MAGNETICA – Per analizzare le reazioni canine (http://techzwn.com/2012/05/brain-scan-reads-your-dogs-thoughts/), i ricercatori di Atlanta hanno usato due cavie: un cane da caccia e un collie. I due sono stati aiutati anche da un allenatore, che li ha abituati alle azioni da compiere sotto esame e coccolati abbastanza da farli stare tranquilli e sereni, ricreando un’atmosfera che fosse per loro naturale e non artefatta. Entrambe sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale, un tipico esame non invasivo usato per gli umani, analizzando però le loro reazioni e fotografando il loro cervello in seguito a uno stimolo esterno ricevuto dal loro padrone. Per questo motivo è stato importante il ruolo dell’allenatore canino: i cani hanno imparato, nei mesi precedenti all’analisi, a sedere tranquilli dopo la risonanza, a indossare piccoli copri-orecchie per ripararli dal rumore per loro fastidioso dell’apparecchiatura in fase di esame.
RISULTATI – Dopo il training canino, è partito il primo esperimento: i ricercatori hanno così ottenuto le prime immagini di animali nel pieno delle loro funzioni vitali, svegli e vigili, intenti a compiere le azioni abituali davanti alle cose che più amano come una carezza, un gioco, una ciotola ricolma di cibo. Ma hanno anche ottenuto le immagini dei momenti in cui tale regalo, o azione, veniva loro negata. Lo studio ha infatti analizzato il cervello di un cane mentre riceveva un hot dog come premio, e subito dopo ha studiato lo stesso comportamento mentre questo panino veniva nascosto. I risultati del loro studio, il primo di questo genere e un inizio per creare una metodologia di ricerca in questo campo, verranno pubblicati su PLoS ONE, Public Library of Science, nelle prossime settimane.
EMPATIA – Lo stesso professore che ha ideato il progetto, il professor Berns della Emory University di Atlanta, è convinto che esista una precisa empatia tra cane e uomo, così come che siano proprio i cani a essere in grado di discernere tra tristezza e felicità dei loro padroni. D’altronde questo 4 zampe, il primo a essere addomesticato nella storia, forse 10mila, forse già 30mila anni fa, è il testimone privilegiato dell’evoluzione umana. Alcune teorie sostengono infatti che i cani potrebbero aver contribuito all’evoluzione della specie, giacché gli abitanti dei villaggi che avevano cani con loro potrebbero aver avuto vantaggi nel farsi aiutare dagli amici a 4 zampe.

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