lunedì 3 settembre 2012

Gatti in condominio, ecco le regole di comportamento per evitare le liti

Sono sempre più in aumento le liti relative ai gatti nei condomini, sia per quanto riguarda i gatti di proprietà, sia per le colonie feline di gatti che vivono liberamente negli spazi condominiali. Dai dati dell’AIDAA, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente, emerge che, rispetto al 2008, nel 2009 c’è stato un aumento del 100% delle richieste di consulenza allo sportello dell’Associazione, di consulenza gratuita sulle questioni relativa agli “animali in condominio”, il quale lo scorso anno ha evaso ben 12.000 richieste di assistenza.
Ma quali sono i diritti, i doveri, e le regole da seguire per la gestione dei 4 zampe? Ce li fornisce proprio l’AIDAA in un suo decalogo:
1. I gatti delle colonie feline riconosciute che vivono negli spazi condominiali sono tutelati dalla legge 281/1991 che garantiscono ai gatti diritto di territorialità e libero transito, diritto all’alimentazione, e diritto di ricovero.
2. I gatti delle colonie feline non possono essere trasferiti nè spostati per nessun motivo dal loro territorio, se non a causa di gravi motivi igienico-sanitari.
3. È vietato maltrattare, allontanare, spaventare, ferire o uccidere i gatti anche attraverso l’uso di bocconi avvelenati o veleno in genere. Tali fatti sono reati penalmente perseguibili e sono punibili con un’ammenda fino a 25.000 euro e con la reclusione fino a 2 anni.
4. I gatti di una colonia felina riconosciuta hanno diritto alla sterilizzazione o alla castrazione gratuita, effettuata dalla Asl veterinaria o da veterinari convenzionati.
5. I gatti appartenenti alle colonie feline riconosciute hanno il diritto di caccia anche nelle cantine condominiali.
6. Le colonie feline condominiali devono essere censite e riconosciute dal Comune o dalla Asl di riferimento.
7. I gatti hanno diritto ad avere sempre a disposizione uno spazio comune delimitato e ciotole contenenti acqua per 24 ore al giorno.

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