Il mondo dell’addestramento cinofilo ha avuto una grossa spinta innovativa e oggi gli addetti ai lavori sono in grado di fare cose straordinarie.
Tuttavia la maggior parte delle persone che si rivolge ad un educatore lo fa per risolvere problemi di gestione quotidiana del proprio amico amico a 4 zampe e uno dei più sentiti e diffusi è abituarli a non tirare al guinzaglio.
Ogni cane e ogni proprietario avranno bisogno di essere seguiti con un approccio mirato ma esistono delle linee guida che possono essere utili a tutti.
Il cane giovane o cucciolo tende
a tirare perché collega l’uscita a qualcosa di bello che vorrebbe
raggiungere il più presto possibile. Inoltre i cucciolini hanno energie a volontà, bisogni fisiologici impellenti, voglia di giocare incontenibile.
Può anche accadere che diventi un comportamento sostitutivo, se il cane non riesce per qualunque motivo a sfogare il suo naturale bisogno di movimento potrebbe concentrare tutte le sue energie nel traino e trovare la cosa molto gratificante.
Sarebbe meglio che l’educazione a non tirare avvenisse nel periodo giovanile, quando il comportamento non è ancora radicato.
Ci sono diversi metodi per farlo e ogni educatore ha il suo, perciò ritengo che sia più utile analizzare il processo di apprendimento su cui faremo leva per far capire al cane che tirare è controproducente: ci fermeremo a ogni strattone, perché la fermata è
per i nostro cane qualcosa di indesiderabile, l’interruzione di un
comportamento che ha come obiettivo qualcosa di agognato ed è quindi già
di per sé una punizione, non violenta ma molto efficace!
Il successo di questo metodo dipende dalla costanza con cui metteremo in atto la strategia correttiva. Spesso accade, nonostante le migliori intenzioni, che a un certo punto il proprietario, per distrazione, fretta, pigrizia inizi ad assecondare l’abitudine di tirare che diventa col tempo difficile da togliere.
Il passo successivo sarà lodare e premiare il cane quando mantiene un atteggiamento più tranquillo per gratificarlo nel momento esatto in cui ha capito e messo in atto quanto gli abbiamo insegnato.
Se saremo costanti otterremo due risultati: il
miglioramento comportamento al guinzaglio e un quello dell’intesa in
generale, dal momento che avremo premiato il cane non solo per il
comportamento in sé ma anche per la sua capacità di apprendimento.
Nel cane adulto il processo si complica, sia perché il comportamento è ormai fortemente radicato
sui perché il proprietario è generalmente già rassegnato. La prima cosa
da fare è intervenire subito seguendo lo stesso metodo valido per i cuccioli, anche se per vederne i risultati dovremo attendere più a lungo.
Uno degli assiomi del processo di estinzione recita infatti: “"il tempo che serve ad estinguere un comportamento e proporzionale al tempo che serve per acquisirlo”.
Una delle strategie migliori consiste nell’affiancare all’intervento educativo uno strumento contenitivo che al inizio ci aiuterà non poco, la pettorina Easy Walk, che si trova facilmente in commercio ed è consigliata da educatori esperti ma anche da veterinari comportamentali.
Non ha logiche coercitive (come ad esempio il collare a strozzo) ma fa leva su un principio fisico-meccanico che impedisce il traino senza causare danni al cane.
Va sottolineato però che non insegna nulla al cane, il
suo scopo e quello di aiutare il proprietario a gestire meglio la
situazione, ma se non si mette in atto anche il metodo educativo di cui
abbiamo parlato servirà a ben poco. Il cane infatti capirà presto che
non potrà tirare con la pettorina,ma potrà farlo quando non la indossa!
Vorrei concludere ricordando che i metodi correttivi punitivi sono fortemente sconsigliati non solo per il loro deprecabile valore morale, ma anche perché, come già accennato in un precedente articolo, la mancanza di risultati porta ad un inevitabile escalation di violenza che porterà inevitabilmente a logorare un rapporto che dovrebbe essere di totale fiducia!
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